Il sogno di vedere il Titanic dal vivo e da vicino, a bordo di un sottomarino, rischia di tramutarsi in un incubo privo di lieto fine per i passeggeri del sommergibile Titan, scomparso nella giornata di lunedì 19 giugno 2023 nei pressi del relitto, a 3.800 metri di profondità e a circa 640 chilometri di distanza dall’isola canadese di Terranova. Adesso è lotta contro il tempo per salvare coloro che avevano deciso di dedicarsi al turismo subacqueo per osservare ciò che rimane del transatlantico affondato nel 1912 dopo l’impatto contro un iceberg: l’ossigeno a bordo, secondo quanto comunicato dai soccorritori, sarà sufficiente soltanto fino a giovedì. Le ricerche, a cura della Guardia costiera statunitense e canadese, sono scattate immediatamente e dovrebbero coinvolgere un robot in grado di raggiungere i 6000 metri di profondità.
TURISMO TITANIC, COS’È IL SOTTOMARINO TITAN E QUANTO COSTA IL BIGLIETTO?
La capienza del sottomarino Titan, utilizzato per i viaggi di turismo utili a vedere da vicino il relitto del Titanic, è di cinque persone. Stando a quanto diramato dagli organi d’informazione a stelle e strisce, nel corso dell’anno sono state compiute in tutto tre immersioni, a cura dalla compagnia privata OceanGate Expeditions, che chiede 250mila dollari a biglietto. A bordo, oltre al pilota e a un esperto, ci sarebbero tre visitatori.
TITANIC, TURISMO SOTTOMARINO: QUALE ROTTA HA SEGUITO IL TITAN?
In base a quanto ricostruito, il turismo per vedere il Titanic comincerebbe con un viaggio in nave con partenza da St. John’s, la capitale della provincia di Terranova e Labrador, in Canada, sino al luogo in cui avviene l’immersione con il sottomarino. Scorrendo i siti internet che pubblicizzano l’iniziativa, per prendere parte alla quale molte persone hanno addirittura ipotecato la casa, si scopre che la durata complessiva dell’esperienza è pari a 8 giorni.
SOTTOMARINO TITAN: PER VEDERE IL TITANIC SI FIRMA UNA LIBERATORIA
Per salire sul sottomarino Titan e godere così della chance di vedere da vicino il Titanic va tuttavia firmata una liberatoria, come ha dichiarato il giornalista David Pogue ai microfoni di “CBS News”: “Questo natante – c’era scritto – non è stato approvato o certificato da nessun organismo di regolamentazione e potrebbe provocare lesioni fisiche, traumi emotivi o la morte”. Una frase non propriamente rassicurante e che getta nuove ombre su un’esperienza di turismo che rischia di sfociare nella tragedia.